Trovo che l’attività fisica sia un buon antidoto contro lo stress sul lavoro. Le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori, se vogliono, ricevono un contributo finanziario per svolgere delle attività sportive. Inoltre, in azienda abbiamo un gruppo che si incontra regolarmente per correre: perché insieme tutto è più facile. Così motiviamo le persone a fare sport ma anche a prevenire lo stress.

Quando interagisco con le collaboratrici e i collaboratori, se le/i ascolto sono già a metà strada. Ascoltare è un mio dovere, in quanto capo, se voglio venire a conoscenza per tempo dei problemi e dei conflitti in azienda. È un investimento che richiede tempo, ma ne vale sicuramente la pena. Ascoltando capisco meglio quali sono i problemi delle collaboratrici e dei collaboratori e posso aiutarle/i a trovare una soluzione.

Quando lavoravamo in home office, il mio timore era che avremmo mescolato la vita privata con quella lavorativa. Ero preoccupato che il personale non sarebbe più riuscito a staccare. Per questo ci siamo date/i delle regole di comunicazione: al di fuori dell’orario di lavoro non si devono inviare e-mail e la sera nessuno ha l’obbligo di essere reperibile. In compenso abbiamo stabilito una finestra oraria di sei ore durante le quali tutte/i devono essere raggiungibili.

Ridere fa bene alla salute: ecco perché il senso dell’umorismo è una componente importante della nostra cultura imprenditoriale. Farsi due risate insieme, andare a bere un caffè oppure inviare una cartolina a un/a collega sono gesti che rendono la nostra azienda una datrice di lavoro vivibile e concreta. Sono piccole cose ma che richiedono attenzione e tempo.